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Sesto Calende

Sesto Calende si trova nel punto in cui il fiume Ticino lascia il Lago Maggiore. Le principali frazioni sono: Lentate, Lisanza, Oneda, Sant'Anna e Oriano

Informazioni generali:

Regione:
Lombardia
Provincia:
Varese
Distanza da Varese:
23 km
Cap:
21018
Prefisso:
0331
Indirizzo Municipio:
Piazza Cesare da Sesto, 1
Altitudine:
198 m s.l.m.
Latitudine:
45.723728
Longitudine:
8.631184
Tel / Fax:
0331 928411
Email:
sestocalende@legmail.it
Patrono:
San Bernardino
Sito internet:
Frazioni:
Abbazia, Lentate Verbano, Lisanza, Mulini, Oneda, San Giorgio, Sciuino
Ambulanza:
Sesto Calende - Via Fontana Mora, 24 - Tel. 0331 930332
Vigili del fuoco:
Somma Lombardo - Via Albania, 17 - Tel 0331 256222
Carabinieri:
Sesto Calende - Viale Ticino, 26 - Tel. 0331 924219
Polizia locale:
Sesto Calende - Piazza Aldo Moro, 8 - Tel. 0331 928440
Tempo libero e svago:
(1) Campo sportivo: V.le Lombardia

(2) Pinacoteca Cesare Da Sesto - Sesto Calende Indirizzo: P.zza Giuseppe Mazzini Sesto Calende Telefono: 0331 922489
Orari: Dello spazio espositivo temporaneo: da mercoledì a venerdì 17-19; sabato e festivi 10.30-12.30/17.00-19.00
Entrata: gratuito

(3) Discoteca La Marna Via Roma, 56
Eventi e sagre:
Mercato rionale: mercoledì - centro

Meteo Sesto Calende



Treno: Rete Ferroviaria Italiana (Stazione Sesto Calende)

Autostrada: A8 Dir  (Uscita Vergiate/Sesto Calende)





Cenni storici

Fonte: I testi sono tratti da:

Autore: Marco Invernizzi e Andrea Morigi
Titolo: “I comuni della provincia di Varese”
Casa editrice: Edizioni Del Drago
Anno di pubblicazione:  Milano, 1992

I testi sono stati modificati e adattati per le esigenze del sito mantenendo invariate le qualità delle informazioni.


 

Sesto Calende, storica crocevia tra le terre transalpine e la pianura padana, è una famosa e importante località che si trova nel punto in cui il fiume Ticino lascia il Lago Maggiore per andare ad ingrossare le acque del Po.

Le principali frazioni sono: Lentate, Lisanza, Oneda, Sant'Anna e Oriano

Si hanno alcune ipotesi avanzate a spiegare l’origine del toponimo, una delle quali fa derivare il nome da Sesto Kalendarum, stabilendo un legame con la data dell’antico mercato avente luogo nel paese il sesto giorno prima dell’inizio (kalendé) di ogni mese. Un’altra interpretazione fa riferimento alla composizione etimologica latino-celtica del toponimo: il nome gentilizio romano sexto si congiungerebbe con la precedente designazione del paese da parte degli Insubri, ovvero cai (porto) e Lenta (il fiumicello affluente del Ticino che passa per la città).

Scavi archeologici hanno portato alla luce reperti che confermano la presenza di insediamenti umani sin dalla fine dell’età del Bronzo (2000-1000 a.C.).
Alcune tombe ritrovate apparterrebbero alla civiltà di Golasecca; altre sono posteriori, databili all’età del Ferro (1000-500 a.C.) e contenevano un buon numero di armi e altri oggetti molto importanti.
Dopo questi ritrovamenti è stato aperto un Museo storico-archeologico che consente agli studiosi di ricavare molte informazioni per i loro interessi.

Sesto Calende in epoca romana si trovava lungo la strada militare che portava alla Rezia e al Sempione e quindi costituiva un centro molto importante e abitato da un buon numero di persone, tantoché sono emerse anche delle lapidi votive a Ercole, Mercurio e Silvano, a testimonianza dell’attività di culto pagano degli abitanti. Con l’avvento del Cristianesimo nel V secolo si ebbe la costruzione di numerosi edifici religiosi, tra cui l’abbazia romanica dedicata a San Donato, innalzata su un piccolo rilevo da parte del vescovo di Pavia Liutaldo nell’830. Dopo aver ospitato una comunità di monaci benedettini fu oggetto di una controversia tra il vescovo di Pavia, al quale faceva capo la comunità, e l’arcivescovo di Milano, la cui giurisdizione ecclesiastica comprendeva tutte le chiese della zona. La questione si risolse solo nel XII secolo, grazie all’intervento del Pontefice. La parrocchia rimase comunque parte della circoscrizione vescovile di Pavia sino al 1820, anno in cui con una Bolla pontifica venne aggiunta definitivamente alla diocesi ambrosiana.
Oggigiorno l’abbazia, chiamata la Badia, è la più famosa di Sesto Calende.

La chiesa parrocchiale venne costruita nel 1912 nel centro del paese ed è dedicata a San Bernardino, come la precedente chiesa parrocchiale, abbattuta dietro decisione del Comune perché ritenuta troppo ingombrante. Altro edificio di competenza ecclesiastica, posto su una collinetta, è l’oratorio dedicato a San Vincenzo, piccolo oratorio dell’ XI-XII secolo.

Storicamente Sesto Calende faceva parte della giurisdizione delle famiglie Visconti e Cusani, gestita dal Convocato degli Estimati. In seguito si ebbe l’invasione giacobina, con la discesa in Italia degli eserciti di Napoleone, e proprio in questo periodo, nel giugno 1796, don Carlo Navoni, parroco di Oriano Ticino (una delle numerose frazioni di Sesto Calende), si oppose all’intenzione governativa di collocare nel paese l’albero della libertà, “simbolo di ogni sovvertimento” (cit. in Mastalli Andrea, II Canonico Teologo Zaccaria Calderini e le fazioni politiche a Gallarate sul finire del secolo XVIII, Gallarate 1935, p. 17).
Avvenuta che fu la Restaurazione del 1815 si ebbe un avanzamento economico del paese, grazie alla fondazione di attività industriali, che oggi fanno di Sesto Calende una cittadina molto avanzata nei settori aeronautico (Siai Marchetti), della maglieria (Maglificio Lisanzese, nato nel 1921 e ubicato nella frazione di Lisanza), dell’elettronica industriale (Robox), della lavorazione del vetro (Avir), delle oreficerie (Lascor), della produzione di apparecchiature elettro-idrauliche (Atos), a cui si aggiungono le numerose imprese artigiane e quelle legate al turismo, molto presente nella zona.

Nel 1868 venne anche inaugurato un ponte provvisorio sul Ticino, che permise a Sesto Calende di diventare un centro ferroviario di smistamento per il primo tronco di quella che sarebbe stata la linea del Sempione, conclusa dopo il 1906, e per la ferrovia sussidiaria del Gottardo, che attraversa Luino.

Abbazia di San Donato
L’abbazia di San Donato viene chiamata anche la Badia ed è oggi la più conosciuta di Sesto Calende, grazie alle pregevoli opere d’arte conservate al suo interno, come un affresco posto nella Cappella di Santa Caterina, raffigurante una disputa in cui la santa è coinvolta, attribuito a Bernardino Zenale di Treviglio. Di raffinata fattura è anche l’organo, costruito nel 674, di cui parla Mario Manzin nella sua opera La tradizione organino (Musica Architettura Arte) nel territorio varesino.

14 Immagini

abazia san donato
fiume ticino
lisanza san pietro e paolo
lisanza
lungo ticino
masso erratico preja buia
sant anna parco europa
sesto calende abazia san donato
sesto calende panorama
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sesto calende mappa
sesto calende satellitare

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