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Vista dall’alto è chiaramente di matrice medioevale; tra i vecchi tegoli scoloriti svetta imperiosa la torre campanaria, la torre del Borgo, e il campanile di San Vittore. Con i suoi monumenti e i suoi angoli, cercheremo di riconnetterne la storia e di farvi conoscere la Varese dei nostri giorni. I portici di Corso Matteotti, i Giardini Estensi del Palazzo Comunale, Piazza Monte Grappa con la torre campanaria, il Broletto, la Basilica di San Vittore con il campanile del Bernascone, la sagra del Falò di Sant'Antonio, sono solo alcuni esempi di una Varese ricca di attrattive e tradizioni da non perdere.
In direzione Biumo e Giubiano troviamo le Stazioni ferroviarie e la piazza del mercato (lunedì, giovedì e sabato)
Principali attrattive
Torre Civica
La torre, con i suoi quasi ottanta metri di altezza, é invero notevolissimo monumento architettonico, testimonianza esemplare del tardo manierismo imposto nella diocesi milanese dai Borromei.
Progettata dal varesino Giuseppe Bernasconi, fu compiuta soltanto nel 1774, nel sostanziale rispetto del disegno originale.
L'impianto e l'alzato della porzione finale fu visibilmente ammodernato dai varesini Giulio e Giuseppe Baroffio, pittori di architetture dipinte, quadraturisti.
Si trova in fondo, sul lato destro, alla Piazza Montegrappa.
Basilica di San Vittore
Appartiene all’età di Carlo e Federico Borromei (fu infatti costruita sulla demolizione della precedente, forse romanica).
Si coglie un ambiente ancora apprezzabile, anche se recentemente alterato, entro il quale si avverte la mole della chiesa risaltante sulla sequenza delle case dei canonici, erette tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, forse su progetto di Pellegrino Pellegrini.
La veduta abituale, dalla piazza omonima, fa risaltare la facciata, tuttavia contrastante con l’imperiosa qualitá del tiburio e la svettante mole della torre campanaria, opera del Bernasconi.
Entrando in chiesa dalla portina posteriore, cui si accede da piazza del Battistero, si avverte l’originale spazialità della basilica borromaica.
II moderno San Vittore ha infatti una planimetria per lo meno singolare, non canonica, determinata dai due momenti distinti che ne segnarono l’edificazione.
Il Battistero
La più antica testimonianza monumentale del Borgo.
La sua datazione rimonta probabilmente tra il 1180-1185 ed il 1220-1230, ovvero in un momento di transizione dal romanico al gotico.
Appena entrati nel Battistero, si percepisce agevolmente il tracciato antico, con potenti murature di fondazione.
Al centro del Battistero sta il reperto di più antica memoria del nostro Borgo: la vasca battesimale a immersione (secc. VII-VIII), scavata nel piano del pavimento, attualmente sormontata dalla poderosa straordinaria vasca monolitica (perimetro m. 6.80), scolpita tra gli ultimi anni del sec. XIII ed i primi del XIV.
Arco Mera, Piazza Podestà, Il Corso
II collegamento tra piazza San Vittore e il Corso, fu realizzato a spese del canonico Luigi Mera (da cui il nome di Arco Mera), nel 1850.
L’Arco Mera conduce in piazza del Podestà, un tempo cuore civile del Borgo giacché vi ebbe sede, nell'abbandonato Palazzo del Pretorio, la municipalità.
Al centro sta il Monumento al Garibaldino, che è una replica (1901) in marmo e bronzo, di quello originale, scolpito (1861) dal viggiutese G. Buzzi Leone.
Dietro ad esso, a sinistra, con un prospetto ammodernato nell'Ottocento, sta la vecchia sede del Palazzo del Pretorio o Municipio (1570).
Palazzo Estense
La dimora fu progettata da Giuseppe Bianchi, tra il 1766 ed il ’71.
Lo stile testimonia di un tardissimo barocchetto, espresso particolarmente nei portali e nei ferri battuti, che si irrigidisce nel neoclassico.
Oltrepassato il portale d’onore, si apre invece una mirabile visuale sul giardino all’italiana.
Della dimora principesca non sono rimaste integre molte stanze. Ambienti degni di nota sono, al piano terreno, il Salone delle Assemblee, oggi destinato alle sedute del Consiglio Comunale, che si raggiunge per chi entra da via Sacco, prendendo a sinistra.
Nello studio del Sindaco, un dignitoso ambiente con caminetto discreto e bella caminiera.
Prima di uscire dall'ingresso principale, a sinistra, nel disadorno cortile, la sala lettura dei giornali, appartenente alla Biblioteca Civica, allestita in un ambiente tardo settecentesco, ripristinato nel 1972.
Palazzo Biumi (Broletto)
Nobile dimora d'una delle famiglie piú potenti del Borgo e delle castellanze, fatta erigere da un Giovan Pietro nel 1615.
Si avverte da particolari, che l'edificio costituisce una notevole testimonianza d'arte.
Attraverso l’andito, si entra in un cortile, antico solo per tre lati.
Due lati di esso sono precedenti la costruzione di casa Biumi e risalgono circa alla prima metà del sec. XVI, sono le ali contrapposte, con arcate a pieno centro, di armoniosa cadenza e misura affatto umana, dai pennacchi che conservano tracce, purtroppo scialbe, di affreschi
che esaltavano una galleria d’uomini illustri.
Chiesa San Martino
La chiesa di San Martino era parte del convento delle Benedettine, demolito in occasione del risanamento attuale della chiesa.
Del complesso avanza dunque la sola chiesa, che appare, in facciata, costruzione assai sobria, condotta su un impianto tipicamente cinquecentesco, con portale dalle persuasive modanature sode e dalle decorazioni scolpite di età tardo cinquecentesca - primo secentesca.
Le mura, tuttavia, celavano tracce più antiche, databile ai secc. XIV-XV.
L'interno, composto di un'aula rettangolare sul cui asse maggiore si imposta il minor vano del presbiterio, é trasfigurato da architetture dipinte in squisito stile barocchetto, eseguite dai varesini fratelli Giovannini nel 1722.
Sant'Antonio (Piazza Motta)
Le sobrie linee del prospetto, sapientemente composte da Giuseppe Bernasconi (1613-’14), fanno risaltare il motivo della croce latina.
Al suo interno, decorazioni barocchette espresse sulle pareti e sulle volte dal pittore di architetture Giuseppe Baroffio.
Merita attenta considerazione, invece, l’altare, posto lá dove si apre l’attuale coro, legato alle pareti laterali mediante due portine marmoree, oggi allestite sull’ingresso laterale interno della chiesa. Esso é opera di Gabriele Buzzi di Viggiù, lavorato e costruito verso il 1780.
In Gennaio, in occasione di Sant’Antonio Abate, in Piazza della Motta si effettua la sagra con il tradizionale falò, che vede ogni anno migliaia di persone, con la presenza inoltre di bancarelle
ricolme di prodotti tipici e di dolciumi per la felicità dei più piccoli.
Villa Mirabello
I Musei Civici sono ospitati in quelle che furono le ottocentesche scuderie.
Raggiungibili attraversando i giardini di Palazzo Estense.
Villa Mirabello fu dimora dei marchesi Litta – Modignani.
L'articolato e disteso edificio che poggia sulla collina detta del Mirabello per l'ampia, spettabile veduta che offre del lago di Gavirate e delle lontane Alpi, dal Monviso fino al Monte Rosa, fu iniziato attorno alla metà del sec. XVIII per venir espresso nelle attuali forme, all'inglese, nel 1843, dall'arch. Clericetti.
I Musei Civici, che nacquero nel 1871 come Museo Patrio.
Si articolano nelle seguenti sezioni: archeologica, pinacoteca, storica (risorgimento e resistenza), scientifico-naturalistica.
L’importanza dei Musei consiste soprattutto nella ricca documentazione dell'età preistorica.
Reperti straordinari sono quelli appartenenti ad una grande tomba, detta del Guerriero databile al VI-V sec. a.C.
Dell'età «barbarica» si conservano prodigiosi frammenti di affreschi, strappati dall’abside di Santa Maria foris portas a Castelseprio, di ragguardevolissima qualitá.
Da questi reperti in avanti, le testimonianze raccolte ai Musei sono per lo più d’arte figurativa.
Musei civici di Villa Mirabello
Indirizzo: Villa Mirabello, P.zza della Motta, 4
Telefono: 0332-255485
Orari: Da martedì a domenica:
Periodo scolastico (dal 2 novembre al 31 maggio):
9.30 - 12.30 / 14.00 - 17.30
Periodo estivo (dal 1° giugno al 31 ottobre):
10 -12.30 / 14.00 - 18.00
Primo sabato di ogni mese:
chiusura posticipata alle ore 22.00
Giorno di chiusura: lunedì
Entrata: intero 4 Euro, ridotto 3 Euro, gruppi 3 Euro, scuole 1 Euro
Chiesa San Giuseppe
Progettata dal varesino Giovanni Antonio Speroni nel 1725, determinata dal preesistente edificio cinquecentesco del quale rinnova un semplice prospetto.
L’interno é quanto di più inatteso si può immaginare.
É un’aula preziosamente arricchita dal tono caldo, raccolto, in cui risaltano legni magistralmente intagliati nell’iconostási che separa il coro, sede della Confraternita, dal presbiterio e ori lumeggianti sotto la volta a lacunari entro i quali si muovono graziosi angioletti, (dipinti del sec. XVII).
La tela di San Giuseppe, titolare della chiesa, è esemplare tardo secentesco, di scuola bolognese.
Milonga Sentimental
Via Milazzo, 35
EVENTI
Mercatino - Seconda domenica del mese: Antico mercato Bosino
Ogni terzo weekend del mese: il Paese dei Sapori - Mercatino
bancarelle con specialità gastronomiche di tutta Italia – a Varese nel centro storico vie Marconi, piazza Marsala, piazza Battistero e piazza San Vittore.
CONTATTI:
Email: info@itinerariesapori.it